Frammenti di luce

Frammenti di Luce.

<< Tobìa si alzò dal letto e disse a Sara: «Sorella, àlzati! Preghiamo e domandiamo al Signore nostro che ci dia grazia e salvezza». Lei si alzò e si misero a pregare e a chiedere che venisse su di loro la salvezza, dicendo: «Benedetto sei tu, Dio dei nostri padri, e benedetto per tutte le generazioni è il tuo nome! Ti benedicano i cieli e tutte le creature per tutti i secoli! Tu hai creato Adamo e hai creato Eva sua moglie, perché gli fosse di aiuto e di sostegno. Da loro due nacque tutto il genere umano. Tu hai detto: “Non è cosa buona che l’uomo resti solo; facciamogli un aiuto simile a lui”. Ora non per lussuria io prendo questa mia parente, ma con animo retto. Dégnati di avere misericordia di me e di lei e di farci giungere insieme alla vecchiaia». E dissero insieme: «Amen, amen!». Poi dormirono per tutta la notte.>>  (cfr Tb 6,10-11; 7,1.9-17; 8,4-9). Oggi il pensiero è rivolto in modo particolare alle coppie di sposi. La preghiera di Sara e Tobia costituisce una bella testimonianza di spiritualità coniugale, quindi di fede e fiducia in Dio, proprio in quanto copia. La copia che prega insieme, rimane unita e, insieme, supera le difficoltà che l’esistenza umana non risparmia a nessuno, anche se in diversa misura … Questa testimonianza, che risale all’Antico Testamento, costituisce ancor più un forte stimolo per gli sposi cristiani per relazionarsi con Dio insieme: è questa la preghiera nelle sue molteplici manifestazioni. Purtroppo bisogna constatare che gli sposi hanno tempo per molte cose, perfino per litigare, insultarsi … ma non hanno tempo per pregare… Il diavolo, colui che divide, si insinua nella loro relazione e crea insofferenza, incomprensione, distanza, muri, separazioni … Diciamocelo con chiarezza: gli sposi che pregano in modo cristiano, rimangono uniti, superando anche quella sorta di “pudore umano” che impedisce loro di guardarsi negli occhi e insieme attingere alla fonte della loro grazia coniugale, quotidianamente … Chi si trova a vivere una condizione di vedovanza, può pregare unita al marito o alla moglie che fisicamente non è più accanto, ma presente per il mistero della “comunione dei santi”. Per questo stesso mistero, anche se uno dei due non intende pregare, l’altro/a non si scoraggi, ma preghi lo Spirito Santo perché faccia breccia nel cuore dell’altro/a. La testimonianza di una coppia che prega e vive di conseguenza… è il più bel regalo/eredità che può fare/lasciare ai propri figli, e non solo! Con questa consapevolezza, preghiamo: <<Santo Spirito, ravviva in ogni coppia il dono dell’amore coniugale, generoso, reciproco, gratuito, misericordioso…>>. Ricordo nella S. Messa ogni copia di sposi, soprattutto quelle che ho conosciuto e conosco, in qualunque situazione si trovino… Serena giornata!

 P. Antonio Santoro omi

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