Frammenti di luce

Frammenti di Luce.

<<La mattina seguente, mentre uscivano da Betània, [Gesù] ebbe fame. Avendo visto da lontano un albero di fichi che aveva delle foglie, si avvicinò per vedere se per caso vi trovasse qualcosa ma, quando vi giunse vicino, non trovò altro che foglie. Non era infatti la stagione dei fichi. Rivolto all’albero, disse: «Nessuno mai più in eterno mangi i tuoi frutti!». E i suoi discepoli l’udirono. Giunsero a Gerusalemme. Entrato nel tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano e quelli che compravano nel tempio; rovesciò i tavoli dei cambiamonete e le sedie dei venditori di colombe e non permetteva che si trasportassero cose attraverso il tempio. E insegnava loro dicendo: «Non sta forse scritto: “La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le nazioni”? Voi invece ne avete fatto un covo di ladri». Lo udirono i capi dei sacerdoti e gli scribi e cercavano il modo di farlo morire. Avevano infatti paura di lui, perché tutta la folla era stupita del suo insegnamento. Quando venne la sera, uscirono fuori dalla città. La mattina seguente, passando, videro l’albero di fichi seccato fin dalle radici. Pietro si ricordò e gli disse: «Maestro, guarda: l’albero di fichi che hai maledetto è seccato». Rispose loro Gesù: «Abbiate fede in Dio! In verità io vi dico: se uno dicesse a questo monte: “Lèvati e gèttati nel mare”, senza dubitare in cuor suo, ma credendo che quanto dice avviene, ciò gli avverrà. Per questo vi dico: tutto quello che chiederete nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi accadrà. Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi le vostre colpe».>> (cfr Mc 11,11-25). Quale messaggio Gesù ci vuole dare con questa narrazione? Penso che sia questo: il rischio della fede che non porta frutto. Forse anche noi siamo come quel fico. E perché la fede non porta frutto? Tanti possono essere i motivi. Possiamo evidenziane alcuni. Siamo spiritualmente “sterili” quando, pur avendo la capacità di produrre frutti, non coltiviamo i doni che Dio ci ha dato, cominciando dal dono della fede. Quando la “nostra” fede è inquinata dal dubbio, mentre Gesù ci chiede di credere “senza dubitare”. Oppure, quando ci facciamo una fede a nostra individuale misura secondo le nostre sensibilità e gusti “spirituali”. Quando viviamo la fede e l’appartenenza alla Chiesa per un interesse individuale e/o collettivo.  Quando non stiamo nella relazione con Dio mediante la preghiera nelle sue molteplici modalità. E ancora, quando “preghiamo” ma “non perdoniamo”. Lo sappiamo non è facile perdonare. Ma è possibile una preghiera come richiesta della grazia di saper perdonare, intraprendendo così un cammino di guarigione interiore, guidati e sostenuti dalla forza dello Spirito Santo. Con questa consapevolezza, preghiamo: <<Santo Spirito, accresci in noi la fede perché preghiamo perdonando e perdoniamo pregando…>>. Serena giornata!

P. Antonio Santoro omi

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