Frammenti di luce

Frammenti di Luce.

<<In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore. Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi.».>> (cfr Gv 16,5-11). È comprensibile la “tristezza” dei discepoli di Gesù. Il cuore umano sente il bisogno della compagnia della persona dalla quale si sente amato. I discepoli avevano capito e sperimentato l’amore di Gesù. Ma il Maestro voleva che i discepoli facessero il “salto” della fede in Lui, da bambini a credenti adulti: credere senza vederlo fisicamente, senza gustare la consolazione della <<presenza corporale sensibile>>. In merito, accogliamo la bella riflessione-testimonianza di Sant’Agostino, il quale afferma: <<Privi ancora della consolazione spirituale, che mediante l’inabitazione dello Spirito avrebbero sperimentato, temevano di perdere ciò che in Cristo vedevano esteriormente. E siccome non potevano dubitare che Cristo dicesse la verità, non rimanendo loro alcun dubbio che lo avrebbero perduto, erano contristati nella loro umana sensibilità al pensiero di rimanere privi della sua presenza fisica. Ma il Signore sapeva che cosa era meglio per loro; sapeva che sarebbe stata meglio per loro la visione interiore con cui li avrebbe consolati lo Spirito Santo, il quale non avrebbe offerto ai loro occhi un corpo visibile, ma avrebbe realizzato la sua presenza nel cuore dei fedeli. Ed ecco il suo annuncio: “Tuttavia, io vo dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché se non vado non verrà a voi il Paracleto; ma se vado, ve lo manderò (GV 16,7). È come se avesse detto: È bene per voi che questa forma di servo si allontani da voi; è vero io abito in mezzo a voi come Verbo fatto carne, ma non voglio che continuiate a rimanere attaccati a me in modo sensibile; non voglio che, soddisfatti di questo latte, desideriate restare sempre bambini. “È bene per voi che io me ne vada, perché se non vado non verrà a voi il Paracleto”. Se non vi sottraggo i delicati alimenti con cui vi ho allevati, non sentirete il desiderio di un cibo più solido; se con mentalità carnale restate attaccati alla carne, non sarete mai in grado di accogliere lo Spirito. […] Dopo che Cristo se ne andò privandoli della sua presenza fisica, cominciarono a realizzare la loro presenza spirituale in essi non solo lo Spirito Santo, ma anche il Padre e il Figlio. Se infatti, andandosene il Cristo, lo Spirito Santo fosse venuto a realizzare la sua presenza in noi, non con lui, ma al posto di lui, in che modo il Cristo avrebbe mantenuto la promessa: Ecco, io sono con voi tutti i giorni sino alla fine del mondo (Mt 28, 20), e quell’altra: Verremo a lui – io e il Padre – e prenderemo dimora presso di lui (Gv 14, 23)? Anche per lo Spirito Santo, infatti, la promessa era che sarebbe stato mandato per rimanere con essi in eterno. Ma poiché lo Spirito li avrebbe fatti diventare spirituali, da grossolani e infantili quali erano, essi sarebbero divenuti più capaci di accogliere e possedere il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo. È assolutamente inconcepibile che in un’anima possa esservi il Padre senza il Figlio e lo Spirito Santo, oppure il Padre e il Figlio senza lo Spirito Santo, o il Figlio senza il Padre e lo Spirito Santo, o lo Spirito Santo senza il Padre e il Figlio, o il Padre e lo Spirito Santo senza il Figlio. Dove c’è uno di essi, ci sono tutti e tre, perché c’è la Trinità che è un solo Dio.>> (Sant’Agostino, “Commento al Vangelo di Giovanni”, Omelia 94,4-5). Con questa consapevolezza, preghiamo: <<Santo Spirito, rendici capaci di percepire ed accogliere la tua presenza in noi insieme col Padre e col Figlio…>>. Serena giornata!

P. Antonio Santoro omi

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