Frammenti di luce

Frammenti di Luce.

<< Adamo conobbe Eva sua moglie, che concepì e partorì Caino e disse: «Ho acquistato un uomo grazie al Signore». Poi partorì ancora Abele, suo fratello. Ora Abele era pastore di greggi, mentre Caino era lavoratore del suolo. […] Caino parlò al fratello Abele. Mentre erano in campagna, Caino alzò la mano contro il fratello Abele e lo uccise. Allora il Signore disse a Caino: «Dov’è Abele, tuo fratello?». Egli rispose: «Non lo so. Sono forse io il custode di mio fratello?». Riprese: «Che hai fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo!». […] Disse Caino al Signore: «Troppo grande è la mia colpa per ottenere perdono. Ecco, tu mi scacci oggi da questo suolo e dovrò nascondermi lontano da te; io sarò ramingo e fuggiasco sulla terra e chiunque mi incontrerà mi ucciderà». Ma il Signore gli disse: «Ebbene, chiunque ucciderà Caino subirà la vendetta sette volte!». Il Signore impose a Caino un segno, perché nessuno, incontrandolo, lo colpisse. Adamo di nuovo conobbe sua moglie, che partorì un figlio e lo chiamò Set. «Perché – disse – Dio mi ha concesso un’altra discendenza al posto di Abele, poiché Caino l’ha ucciso».>> (cfr Gn 4,1-15.25). Il peccato genera peccato. Quando l’uomo perde il suo riferimento a Dio perde anche la relazione costruttiva col suo simile. E questi più che un fratello è visto e trattato come un avversario, anzi come un nemico da “eliminare”. Nella relazione con Dio l’uomo impara a custodire la propria vita e la vita del suo simile. Chiuso in se stesso e nei propri egoistici interessi, l’uomo non si riconosce nel volto del fratello, non se ne prende cura, anzi lo elimina, a volte anche fisicamente.  Al di là delle appartenenze e credenze religiose, questo racconto della Genesi svela il cuore e le azioni di noi esseri umani. Ciò che sconvolge in questa narrazione biblica è certamente l’uccisione di Abele, quindi il fratricidio, ma forse ancor di più il “segno” di protezione che il Signore impose su Caino. Fin dalle “Origini” il Creatore si manifesta, come Dio ricco di misericordia. Dobbiamo ammetterlo: Facciamo molta fatica – supposto che ci riusciamo! – ad accettare questo modo di agire di Dio nei riguardi di chi uccide il suo fratello di sangue o, comunque, fratello in umanità. Con questa consapevolezza, umilmente preghiamo: <<Santo Spirito, donaci la forza e la grazia di essere “custodi” gli uni degli altri, oltre ogni limite, peccato o merito …>>. Serena Giornata! P. Antonio Santoro omi

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