Frammenti di luce

Frammenti di Luce

Santa Famiglia di Gesù Maria E Giuseppe – Festa. << I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo».

Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Dall’Egitto ho chiamato mio figlio».>>

(cfr Mt 2,13-15.19-23). Contrariamente a quanto avremmo potuto pensare ed immaginare questa famiglia benedetta non ha avuto vita facile fin dall’inizio. In quella condizione di profughi, quali pensieri e sentimenti avranno avuto Maria e Giuseppe, conoscendo entrambi chi era quel bimbo e chi glielo aveva donato.  Non intendo addentrarmi nei sentimenti e pensieri di Giuseppe e Maria. Certamente, pur nella comprensibile paura per le sorti di quel figlio, si sono sempre fidati di Dio, hanno creduto nel suo progetto di salvezza. Ed è questo il grande insegnamento per ogni famiglia, qualunque sia la sua condizione e gli eventi che in diverso modo la riguardano. Nella festa liturgica della Santa Famiglia, penso che per qualificare la nostra vita, ci sia di luce, quanto S. Paolo VI affermava nel suo discorso a Nazaret il 5 gennaio 1964: << La casa di Nazaret è la scuola dove si è iniziati a comprendere la vita di Gesù, cioè la scuola del vangelo. […]   Qui tutto ha una voce, tutto ha un significato. Qui, a questa scuola, certo comprendiamo perché dobbiamo tenere una disciplina spirituale, se vogliamo seguire la dottrina del vangelo e diventare discepoli del Cristo. […]   In primo luogo essa ci insegna il silenzio. Oh! se rinascesse in noi la stima del silenzio, atmosfera ammirabile ed indispensabile dello spirito: mentre siamo storditi da tanti frastuoni, rumori e voci clamorose nella esagitata e tumultuosa vita del nostro tempo. Oh! silenzio di Nazaret, insegnaci […]  quanto importanti e necessari siano il lavoro di preparazione, lo studio, la meditazione, l’interiorità della vita, la preghiera, che Dio solo vede nel segreto. Qui comprendiamo il modo di vivere in famiglia. Nazaret ci ricordi cos’è la famiglia, cos’è la comunione di amore, la sua bellezza austera e semplice, il suo carattere sacro ed inviolabile; ci faccia vedere com’è dolce ed insostituibile l’educazione in famiglia, ci insegni la sua funzione naturale nell’ordine sociale. Infine impariamo la lezione del lavoro. […] Qui soprattutto desideriamo comprendere e celebrare la legge, severa certo, ma redentrice della fatica umana; qui nobilitare la dignità del lavoro in modo che sia sentita da tutti; ricordare sotto questo tetto che il lavoro non può essere fine a se stesso, ma che riceve la sua libertà ed eccellenza, non solamente da quello che si chiama valore economico, ma anche da ciò che lo volge al suo nobile fine; qui infine vogliamo salutare gli operai di tutto il mondo e mostrar loro il grande modello, il loro divino fratello, il profeta di tutte le giuste cause che li riguardano, cioè Cristo nostro Signore.>>. Guardando alla Santa Famiglia, con le parole della liturgia di oggi, possiamo pregare: <<O Dio, nostro Padre, che nella santa Famiglia ci hai dato un vero modello di vita, fa’ che nelle nostre famiglie fioriscano le stesse virtù e lo stesso amore, perché, riuniti insieme nella tua casa, possiamo godere la gioia senza fine. Per il nostro Signore>>. Ricordo tutti Voi, singoli e famiglie, nella S. Messa di oggi alle ore 8.00. Serena giornata!

 P. Antonio Santoro omi

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