Frammenti di Luce 2

Frammenti di Luce

<< Gesù rispose loro (ai Sadducei che non credevano nella risurrezione dei morti): «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni della vita futura e della risurrezione dai morti, non prendono né moglie né marito: infatti non possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, poiché sono figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgano, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando dice: “Il Signore è il Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe”. Dio non è dei morti, ma dei viventi; perché tutti vivono per lui». Dissero allora alcuni scribi: «Maestro, hai parlato bene». E non osavano più rivolgergli alcuna domanda. >> (cfr Lc 20,27-40). In questo mese di novembre (in cui in modo particolare ricordiamo i nostri cari defunti e preghiamo per loro), la liturgia ci propone per la seconda volta questo testo del Vangelo di Luca sulla realtà della risurrezione. Il 6 di novembre abbiamo già riflettuto su questo testo, ma mai lo mediteremo a sufficienza! Credere o non credere nella risurrezione è una questione cruciale per dare senso, qualità, fine alla nostra vita. Vale davvero la pena leggere e meditare il capitolo 15 della prima lettera di San Paolo ai cristiani di Corinto (Grecia). In quella comunità c’era chi dubitava e chi perfino negava il fatto della risurrezione. Il perno di tutto il ragionamento di Paolo è la risurrezione di Cristo. Lasciamoci evangelizzare dal grande apostolo che ha sperimentato quanto annunciava e l’ha testimoniato fino al martirio. << 12 Ora, se si predica che Cristo è risuscitato dai morti, come possono dire alcuni tra voi che non esiste risurrezione dei morti? 13 Se non esiste risurrezione dai morti, neanche Cristo è risuscitato! 14 Ma se Cristo non è risuscitato, allora è vana la nostra predicazione ed è vana anche la vostra fede. 15 Noi, poi, risultiamo falsi testimoni di Dio, perché contro Dio abbiamo testimoniato che egli ha risuscitato Cristo, mentre non lo ha risuscitato, se è vero che i morti non risorgono. 16 Se infatti i morti non risorgono, neanche Cristo è risorto; 17 ma se Cristo non è risorto, è vana la vostra fede e voi siete ancora nei vostri peccati. 18 E anche quelli che sono morti in Cristo sono perduti. 19 Se poi noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto in questa vita, siamo da compiangere più di tutti gli uomini. 20 Ora, invece, Cristo è risuscitato dai morti, primizia di coloro che sono morti. […] 29 Altrimenti, che cosa farebbero quelli che vengono battezzati per i morti? Se davvero i morti non risorgono, perché si fanno battezzare per loro? 30 E perché noi ci esponiamo al pericolo continuamente? 31 Ogni giorno io affronto la morte, come è vero che voi siete il mio vanto, fratelli, in Cristo Gesù nostro Signore! 32 Se soltanto per ragioni umane io avessi combattuto a Efeso contro le belve, a che mi gioverebbe? Se i morti non risorgono, mangiamo e beviamo, perché domani moriremo. 33 Non lasciatevi ingannare: «Le cattive compagnie corrompono i buoni costumi». 34 Ritornate in voi, come conviene, e non peccate! Alcuni infatti dimostrano di non conoscere Dio; ve lo dico a vostra vergogna.>>. Questa testimonianza di Paolo non può lasciarci indifferenti. Paolo non era un fanatico o, peggio, uno sciocco e fanfarone. Egli nella relazione con Cristo Gesù, ha assaporato già in vita l’evento della risurrezione e trasmette alle generazioni di tutti i tempi e luoghi la verità della risurrezione. Con questa consapevolezza, preghiamo: <>. Serena giornata! P. Antonio Santoro omi

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