Frammenti di Luce
<< Rivelazione di Gesù Cristo, al quale Dio la consegnò per mostrare ai suoi servi le cose che dovranno accadere tra breve. Ed egli la manifestò, inviandola per mezzo del suo angelo al suo servo Giovanni, il quale attesta la parola di Dio e la testimonianza di Gesù Cristo, riferendo ciò che ha visto. […] [Io udii il Signore che mi diceva]: «All’angelo della Chiesa che è a Èfeso scrivi: “Così parla Colui che tiene le sette stelle nella sua destra e cammina in mezzo ai sette candelabri d’oro. Conosco le tue opere, la tua fatica e la tua perseveranza, per cui non puoi sopportare i cattivi. Hai messo alla prova quelli che si dicono apostoli e non lo sono, e li hai trovati bugiardi. Sei perseverante e hai molto sopportato per il mio nome, senza stancarti. Ho però da rimproverarti di avere abbandonato il tuo primo amore. Ricorda dunque da dove sei caduto, convèrtiti e compi le opere di prima”». >> (cfr Ap 1,1-5a; 2,1-5a). Dio non si rivela a noi con l’invio di un “angelo”, come fu per Giovanni. Allora, come Dio parla rivelandosi a noi? Non in modo diretto, ma nella mediazione della sua Parola contenuta nelle Sacre Scritture; nella mediazione dei sacramenti e nella testimonianza dell’amore reciproco; nella mediazione dei suoi apostoli e dei loro legittimi successori, nei fatti e negli eventi della storia personale e non solo. Egli parla ad ogni coscienza che con sincerità si apre all’azione del suo Spirito. Se ci mettiamo in ascolto, ognuno di noi, potrà udire quella parola che illumina la sua esistenza e l’appello a ravvivare l’amore che ha caratterizzato la relazione con Cristo Gesù e che, col passare del tempo e per molteplici ragioni, si è andato affievolendo. Forse ci capita di provare una certa “vergogna” ascoltando il “rimprovero” di Gesù. Papa Francesco più volte ha affermato che provare “vergogna” per le nostre fragilità e peccati, è una “grazia”. Allora, con questa consapevolezza, con gratitudine, preghiamo: <>. Serena giornata!
P. Antonio Santoro omi