Frammenti di luce

Frammenti di Luce. 29 giugno 2022.

Santi Pietro e Paolo. Solennità. << Fratelli, vi dichiaro che il Vangelo da me annunciato non segue un modello umano; infatti io non l’ho ricevuto né l’ho imparato da uomini, ma per rivelazione di Gesù Cristo. Voi avete certamente sentito parlare della mia condotta di un tempo nel giudaismo: perseguitavo ferocemente la Chiesa di Dio e la devastavo, superando nel giudaismo la maggior parte dei miei coetanei e connazionali, accanito com’ero nel sostenere le tradizioni dei padri. Ma quando Dio, che mi scelse fin dal seno di mia madre e mi chiamò con la sua grazia, si compiacque di rivelare in me il Figlio suo perché lo annunciassi in mezzo alle genti, subito, senza chiedere consiglio a nessuno, senza andare a Gerusalemme da coloro che erano apostoli prima di me, mi recai in Arabia e poi ritornai a Damasco. In seguito, tre anni dopo, salii a Gerusalemme per andare a conoscere Cefa e rimasi presso di lui quindici giorni; degli apostoli non vidi nessun altro, se non Giacomo, il fratello del Signore. In ciò che vi scrivo – lo dico davanti a Dio – non mentisco. >> (Gal 1,11-20). Commuove e attrae questa testimonianza di fede, di umiltà e di vita dell’apostolo Paolo. Il “Vangelo” che Paolo annuncia non è “farina del suo sacco” o di altri, “non segue un modello umano”. Egli l’ha ricevuto ma “per rivelazione di Gesù Cristo”. Per questo Paolo considera “spazzatura” ogni altra cosa pur di essere conquistato da Cristo Gesù. <<Ma quello che poteva essere per me un guadagno, l’ho considerato una perdita a motivo di Cristo. Anzi, tutto ormai io reputo una perdita di fronte alla sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero come spazzatura, al fine di guadagnare Cristo e di essere trovato in lui, non con una mia giustizia derivante dalla legge, ma con quella che deriva dalla fede in Cristo, cioè con la giustizia che deriva da Dio, basata sulla fede.>> (Fil 3, 7-9). Paolo non è un evangelizzatore solitario e presuntuoso, ma con umiltà va a Gerusalemme per confrontarsi con gli apostoli (Pietro, Giacomo …). Paolo, sebbene sia certo che il Vangelo che annuncia viene da Cristo Gesù vuole che il contenuto della sua predicazione sia frutto della “comunione ecclesiale”. Un giorno sarà lo stesso Pietro a confermare esplicitamente Paolo dinanzi alle contestazioni rivolte al grande apostolo. Così Pietro scriveva alle prime comunità cristiane: << La magnanimità del Signore nostro giudicatela come salvezza, come anche il nostro carissimo fratello Paolo vi ha scritto, secondo la sapienza che gli è stata data; così egli fa in tutte le lettere, in cui tratta di queste cose. In esse ci sono alcune cose difficili da comprendere e gli ignoranti e gli instabili le travisano, al pari delle altre Scritture, per loro propria rovina.>> (2Pt 3, 15-16). Con questa consapevolezza, preghiamo: <<Santo Spirito, rendici docili all’insegnamento degli apostoli di ieri e di oggi con vero spirito di comunione, con stile davvero “sinodale”, camminando insieme perché professiamo la stessa identica fede… >>.Auguri e la nostra corale preghiera per chi porta il nome di Pietro o Paolo. In comunione, serena giornata!

P. Antonio Santoro omi

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