Frammenti di luce

Frammenti di Luce. 31 Marzo 2022.

 << Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito; chiunque crede in lui ha la vita eterna.>> (cfr Gv 3,16). Cristo, insegnando alla persona umana <<a far del bene con la sofferenza e a far del bene a chi soffre … ha svelato fino in fondo il senso della sofferenza.>> (Salvifici Doloris 31). A questo punto possiamo chiederci: Ma tutto ciò può essere vissuto dalla creatura umana? C’è stato qualcuno che abbia vissuto il mistero della sofferenza in conformità al mistero redentivo di Cristo, sperimentando, quindi, nella propria sofferenza il valore salvifico della sofferenza? L’esperienza di Maria, la Madre di Gesù e nostra, l’esperienza dei santi e quella di persone di fede semplice ed autentica (e forse anche la nostra…), ci conferma quanto corrisponda alla verità dell’uomo e del cristiano la rivelazione del valore salvifico della sofferenza operata da Cristo Gesù. La “fecondità” della vita e delle opere dei santi si radica pienamente nell’essere associati a Cristo Crocifisso., cioè “concrocifissi”! Davvero, la sofferenza, da un punto di vista umano, costituisce un grande enigma. Ma, come affermano i Padri del Concilio Ecumenico Vaticano II, <<solamente nel mistero del Verbo incarnato trova vera luce il mistero dell’uomo … Cristo … proprio rivelando il mistero del Padre e del suo amore svela anche pienamente l’uomo a se stesso e gli manifesta la sua altissima vocazione>> (Gaudium et spes 22). Avvolti da questo mistero, ci è di particolare luce un’acuta constatazione di S. Agostino carica di profondo, estatico, divino stupore: <<C’è qualcosa nell’uomo che non è conosciuto neppure dallo spirito che è in lui. Tu, però, Signore, conosci tutto di lui, perché l’hai creato. Io invece, quantunque mi disprezzi davanti a te [oggi noi potremmo parafrasare: quantunque io soffra] e mi ritenga terra e cenere, so di te qualcosa che non so di me … Confesserò, dunque, quello che so e quello che non so di me; perché quanto so di me, lo conosco per la tua illuminazione; e quanto non so di me, lo ignorerò fino a quando la mia tenebra non diventerà come il meriggio alla luce del tuo volto.>>. Con questa consapevolezza, preghiamo: <<Santo Spirito, fa’ che questa luce rifulga a noi nella comunione con Cristo Crocifisso e Risorto>>. Buon cammino di Quaresima!

P. Antonio Santoro omi

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