Frammenti di Luce. 10 Marzo 2022.
<<In quei giorni, la regina Ester cercò rifugio presso il Signore, presa da un’angoscia mortale. Si prostrò a terra con le sue ancelle da mattina a sera e disse: «Tu sei benedetto, Dio di Abramo, Dio di Isacco, Dio di Giacobbe. Vieni in aiuto a me che sono sola e non ho altro soccorso all’infuori di te, o Signore, perché un grande pericolo mi sovrasta. Io ho sentito dai libri dei miei antenati, Signore, che tu liberi fino all’ultimo tutti coloro che compiono la tua volontà. Ora, Signore, mio Dio, aiuta me che sono sola e non ho nessuno all’infuori di te. … Quanto a noi, liberaci dalla mano dei nostri nemici, volgi il nostro lutto in gioia e le nostre sofferenze in salvezza». >> (cfr Est 4, 17n.p-r.aa-bb.gg-hh). * “L’uomo storico: Comprensione antropologica della sofferenza umana”. Dopo la breve introduzione di oggi rifletteremo su: “Il rapporto tra sofferenza e male” e “Giobbe: il giusto sofferente”. * Introduzione. << La sofferenza umana desta compassione, desta anche rispetto, ed a suo modo intimidisce. In essa, infatti, è contenuta la grandezza di uno specifico mistero … L’uomo – afferma S. Giovanni Paolo II nella Salvifici Doloris (SD) – nella sua sofferenza, rimane un mistero intangibile (n. 4), perciò gli si deve grande rispetto. Quando parliamo di sofferenza indichiamo una realtà <<che sembra essere particolarmente essenziale alla natura dell’uomo […] sembra appartenere alla trascendenza dell’uomo>> (SD 2). Nella sofferenza <<l’uomo viene in un certo senso « destinato » a superare se stesso, e viene a ciò chiamato in modo misterioso. >> (SD 2). Proprio perché avvolta dal mistero la sofferenza della persona va al di là di ogni tentativo di descrizione. <<La sofferenza è qualcosa di ancora più ampio della malattia, di più complesso ed insieme ancor più profondamente radicato nell’umanità stessa.>> (SD 5). La sofferenza tocca la persona in tutte le sue dimensioni: fisica, psichica, morale, mentale, spirituale. La sofferenza si sperimenta sia nella storia del singolo soggetto umano, sia nella storia di gruppi sociali, di popoli e dell’umanità nel suo insieme. Contattando la nostra personale sofferenza, e anche quella di altri, con la liturgia di oggi, possiamo pregare: <<Scenda, o Signore, la tua misericordia su coloro che ti supplicano; la sapienza che viene dall’alto ispiri la loro preghiera, perché possano ottenere i doni che invocano con fiducia.>>. Buon cammino di Quaresima!
P. Antonio Santoro omi