Frammenti di Luce. 9 Dicembre 2021
<< Anche la tradizionale preghiera dell'”Angelus” invita a meditare il mistero dell’Incarnazione, esortando il cristiano a prendere Maria come punto di riferimento nei diversi momenti della propria giornata per imitarla nella sua disponibilità a realizzare il piano divino della salvezza. Questa preghiera ci fa quasi rivivere il grande evento della storia dell’umanità, l’Incarnazione, a cui già ogni “Ave Maria” fa riferimento. Sta qui il valore ed il fascino dell'”Angelus”, tante volte espresso non solo da teologi e pastori, ma anche da poeti e pittori. Nella devozione mariana ha assunto un posto di rilievo il Rosario, che attraverso la ripetizione delle “Ave Maria” conduce a contemplare i misteri della fede. Anche questa preghiera semplice, alimentando l’amore del popolo cristiano per la Madre di Dio, ordina più chiaramente la preghiera mariana al suo scopo: la glorificazione di Cristo. Il Papa Paolo VI, come i suoi Predecessori, specialmente Leone XIII, Pio XII e Giovanni XXIII, tenne in grande considerazione la pratica del Rosario e ne auspicò la diffusione nelle famiglie. Inoltre, nell’Esortazione apostolica Marialis cultus, ne illustrò la dottrina, ricordando che trattasi di “preghiera evangelica, incentrata nel mistero dell’Incarnazione redentrice”, e ribadendone l'”orientamento nettamente cristologico” (n. 46). Al Rosario sono spesso affiancate dalla pietà popolare le litanie, tra le quali le più note sono quelle in uso nel Santuario di Loreto e chiamate perciò “lauretane”. Con invocazioni molto semplici, esse aiutano a concentrarsi sulla persona di Maria per cogliere la ricchezza spirituale riversata in Lei dall’amore del Padre.>>. Oggi, anche chi non prega il Rosario, cominci a recitarlo, almeno una decina di Ave Maria. (S. Giovanni Paolo II, Udienza Generale, 5/11/1997). Serena Giornata!
P. Antonio Santoro omi