Frammenti di Luce. 2 Dicembre 2021. Novena dell’Immacolata.
<<3. Con il suo comportamento, Maria ricorda dunque a ciascuno di noi la grave responsabilità di accogliere il progetto divino sulla nostra vita. Obbedendo senza riserve alla volontà salvifica di Dio, manifestata nella parola dell’angelo, ella si pone come modello per coloro che il Signore proclama beati, perché “ascoltano la Parola di Dio e la osservano” (Lc 11, 28). Gesù, in risposta alla donna che, tra la folla, proclama beata sua madre, mostra il vero motivo della beatitudine di Maria: l’adesione alla volontà di Dio, che l’ha condotta all’accettazione della divina maternità.
Nell’Enciclica Redemptoris Mater ho rilevato che la nuova maternità spirituale, di cui parla Gesù, riguarda in primo luogo proprio lei. Infatti “non è forse Maria la prima tra “coloro che ascoltano la Parola di Dio e la mettono in pratica”? E dunque non riguarda soprattutto lei quella benedizione pronunciata da Gesù in risposta alle parole della donna anonima?” (Giovanni Paolo II, Redemptoris Mater, n. 20). Maria viene così in un certo senso proclamata la prima discepola del suo Figlio (cf. Ivi) e, con il suo esempio, invita tutti i credenti a rispondere generosamente alla grazia del Signore.4. Il Concilio Vaticano II si sofferma ad illustrare la dedizione totale di Maria alla persona e all’opera di Cristo: “Si è offerta totalmente come la serva del Signore alla persona e all’opera del Figlio suo, mettendosi al servizio del mistero della redenzione sotto di lui e con lui, con la grazia di Dio onnipotente” (Lumen Gentium, 56). La dedizione alla persona e all’opera di Gesù per Maria significa l’unione intima con il Figlio, l’impegno materno a promuovere la sua crescita umana e la cooperazione alla sua opera di salvezza. Maria esercita quest’ultimo aspetto della sua dedizione a Gesù “sotto di Lui”, cioè in una condizione di subordinazione, che è frutto della grazia. Si tratta però di vera cooperazione, perché si realizza “con Lui” e comporta, a partire dall’Annunciazione, un’attiva partecipazione all’opera redentrice. “Giustamente quindi – osserva il Concilio Vaticano II – i santi Padri ritengono che Maria non fu strumento meramente passivo nella mani di Dio, ma che cooperò alla salvezza dell’uomo con libera fede ed obbedienza. Infatti, come dice sant’Ireneo, ella “obbedendo divenne causa della salvezza per lei [Eva] e per tutto il genere umano (Sant’Ireneo, Adv. Haer., 3,22,4)”” (Ivi). Maria, associata alla vittoria di Cristo sul peccato degli antichi Progenitori, appare come la vera “madre dei viventi” (Ivi). La sua maternità, liberamente accettata in obbedienza al disegno divino, diventa fonte di vita per l’intera umanità.>>. (S. Giovanni Paolo II, Udienza Generale Mercoledì, 18 settembre 1996).>>. Preghiamo: << Maria, insegnaci ad aderire alla volontà di Dio senza riserve>>. Serena Giornata!
P. Antonio Santoro omi