Frammenti di luce

Frammenti di Luce.14 Novembre 2021.

Quinta Giornata Mondiale dei Poveri. << In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «In quei giorni, dopo quella tribolazione, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo.

Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte.

In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. Quanto però a quel giorno o a quell’ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre».>> (Mc 13,24-32). *L’intento dell’evangelista Marco e della liturgia di questa “33.ma domenica del Tempo Ordinario” non è quello di suscitare o alimentare paura ed angoscia circa la sorte di noi esseri umani. L’intento, invece, è stimolare la vigilanza nei cristiani, con un’attenzione a vivere il presente sostenuti ed accompagnati dalla luce della Parola di Dio che non passa e la speranza nell’incontro col Figlio dell’uomo: Cristo Gesù. *Il linguaggio utilizzato da Gesù fa parte del linguaggio letterario e della scenografia apocalittica già utilizzati nell’Antico Testamento (cfr Isaia 13,10 e 34,4). *Dell’apparizione gloriosa Figlio dell’uomo aveva parlato il profeta Daniele (cfr 7,13-14). Gesù rivela l’attuazione di quella profezia. *L’evangelista riportando il discorso “escatologico” (che riguarda le realtà ultime della storia) di Gesù, vuole gettare luce non tanto “sulla fine” del mondo, ma su “il fine” del mondo, quindi sul fine della propria esistenza. Va precisato inoltre che più che della fine assoluta “del” mondo, si tratta della fine di “un” mondo, di una generazione, fermo restando che le due prospettive, nel linguaggio biblico, a volte si intrecciano. Ogni generazione, infatti, è chiamata a “confrontarsi” con l’evento-Cristo e del suo mistero, e trarne le dovute conseguenze pratiche sia a livello personale che comunitario: adesione /rifiuto/indifferenza/mediocrità…? *Il Figlio dell’uomo è sempre “vicino” ad ogni generazione (“La tua fedeltà dura per ogni generazione” : Salmo 118, 90). I cristiani devono saper “discernere” la sua presenza nel tempo che gli è concesso di vivere. Il Regno di Dio si sviluppa silenziosamente, come il fiorire dell’albero di fico in primavera dopo aver perso le foglie durante l’inverno. * La data della pienezza del Regno nessuno la conosce. Ma, per bocca di Gesù, sappiamo che ci sarà, per questo occorre tenersi pronti, vivendo con impegno e gioiosa attesa l’incontro con lui. * In questa attesa la Parola di Dio ha un ruolo decisivo. Essa è “una lettera di Dio onnipotente alla sua creatura” (san Gregorio Magno) perché ciascuno, a sua volta, diventi una lettera di Dio per gli altri. La Parola costituisce una vera palestra nel vivere quotidiano. Ci è di grande utilità ricordarci e mettere in pratica quanto affermava Sant’Ambrogio: <<Teniamoci in esercizio mediante la lettura quotidiana della Parola di Dio, per essere in grado d’imitare ciò che leggiamo. Alleniamoci in questa palestra delle virtù, di modo che quando sopraggiungeranno le prove, il tempo della tentazione non ci colga fuori esercizio, denutriti di cibo spirituale e indeboliti dal digiuno della parola di Dio>>. In questa luce, preghiamo: <<Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino>> (Salmo 118,105). Serena Domenica!

P. Antonio Santoro omi

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