Frammenti di Luce.4 Novembre 2021.
S. Carlo Borromeo. << Fratelli, nessuno di noi vive per se stesso e nessuno muore per se stesso, perché se noi viviamo, viviamo per il Signore, se noi moriamo, moriamo per il Signore. Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore. Per questo infatti Cristo è morto ed è ritornato alla vita: per essere il Signore dei morti e dei vivi. Ma tu, perché giudichi il tuo fratello? E tu, perché disprezzi il tuo fratello? Tutti infatti ci presenteremo al tribunale di Dio, perché sta scritto: «Io vivo, dice il Signore: ogni ginocchio si piegherà davanti a me e ogni lingua renderà gloria a Dio». Quindi ciascuno di noi renderà conto di se stesso a Dio. >> (Rm 14,7-12 ). L’apostolo Paolo, immerso nel mistero e nella grazia della redenzione realizzati da Cristo, ha imparato che Lui non ha giudicato e condannato i peccatori, ma ha caricato su di sé i peccati del singolo e dell’intera umanità di ogni tempo e luogo inchiodandoli sulla Croce. Chi giudica non solo si sente migliore degli altri, ma non vuole sentire il peccato dell’altro come “proprio”. Siamo tutti membra di un solo corpo e, quindi, nel bene e nel male (→ peccato!) siamo coinvolti. Eppure quanti giudizi di condanna dell’altro che generano solo negatività di ogni tipo…!! Chi giudica forse dimentica che prima o poi dovrà rendere conto a Dio, dovrà presentarsi “al tribunale di Dio” e “ciascuno di noi renderà conto di se stesso a Dio.” Ci crediamo? Con fiducia e speranza, preghiamo: << Sono certo di contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi. Spera nel Signore, sii forte, si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore.>>. (Dal Salmo 26/27). Serena Giornata!
P. Antonio Santoro omi