Frammenti di luce

Frammenti di Luce. 25 Febbraio 2021.

<<In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve, e chi cerca trova, e a chi bussa sarà aperto. Chi di voi, al figlio che gli chiede un pane, darà una pietra? E se gli chiede un pesce, gli darà una serpe? Se voi, dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà cose buone a quelli che gliele chiedono!».>> (cfr Mt 7,7-12 ). Questo brano fa parte del “Discorso della montagna” ( cfr Mt 5-7), dove è centrale la rivelazione che Gesù fa del Padre. Egli insegna ai suoi discepoli la preghiera del “Padre nostro”; li esorta a non preoccuparsi ed affannarsi per tante cose, ma di abbandonarsi alla divina Provvidenza  perché <<il Padre vostro sa che ne avete bisogno. Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta>>(Mt 6, 32b-33). Gesù ci insegna che la preghiera è relazione interpersonale con Dio Padre. In questa relazione specialissima (come anche in ogni  relazione interpersonale umana) l’atteggiamento fondamentale è la reciproca fiducia: fidarsi è affidarsi! Dalle parole di Gesù risulta chiaro che l’essenziale nella preghiera è fidarsi di Dio Padre, della sua bontà e tenerezza. Gesù ci invita a “perseverare” nella preghiera (chiedere-cercare-bussare…), cioè nella “relazione” col Padre. Avverto già un’obiezione: “Ma, a volte, Dio non ascolta la nostra preghiera quando gli chiediamo delle cose giuste e buone, come la guarigione di una persona, soprattutto piccola e innocente…” ( e gli esempi si potrebbero moltiplicare…). Dall’esperienza personale e di altri, ho imparato – e continuo ad imparare!! – che proprio quando “non otteniamo” da Dio quello che chiediamo, proprio allora siamo chiamati a fidarci e ad affidarci ancor di più a Lui; proprio allora la nostra relazione con Dio viene messa alla “prova” e – non temiamo di dirlo – viene anche “purificata”.  So bene che, a volte, è difficile accettare ciò che Dio permette… Qui non ci sono bravi e meno bravi. Qui io mi fermo, e lascio ad ognuno la considerazione, meglio la contemplazione del mistero della propria relazione con Dio, consapevoli che il nostro Dio non si lascia vincere in generosità e che <<tutto concorre al bene  di coloro che amano Dio, che sono stati chiamati secondo il suo disegno>> ( Rm 8,28). Con questa consapevolezza, con fede e fiducia, preghiamo: <<Signore, tu sai, tu vedi, tu puoi, tu provvedi, a te mi affido e in te confido…>>. Buon Cammino di Quaresima: 8° giorno!

P. Antonio Santoro omi

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