Frammenti di Luce. 9 Febbraio 2021.
<< E Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e Dio disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi …». Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno.>> (cfr Gen 1,20 – 2,4a). Ogni essere umano (così pure ogni altro essere…) ha una “origine” ben precisa: DIO! Alla luce della rivelazione donataci da Cristo Gesù veniamo a conoscenza che Dio Creatore è Dio Trinità –Amore, in eterna ed indissolubile relazione d’Amore tra Dio-Padre-Figlio-Spirito Santo. Creandoci a Sua immagine, il nostro Dio inietta nel DNA di ogni creatura umana il seme della Sua “natura”: l’Amore, come capacità dinamica di amare e di accogliere l’amore, quindi capacità di dono e di comunione. Ciò significa che Dio Trinità, che vive al suo “interno” reciproche ed eterne relazioni d’Amore, iscrive in ogni uomo e donna questa capacità relazionale. È vero, inquinata successivamente, ma per pura grazia anche riabilitata dal dinamismo salvifico della redenzione. Le nostre origini divine, fondano anche la dignità di ogni essere umano e la fratellanza e solidarietà di tutti gli esseri umani di ogni tempo, luogo, cultura e appartenenza religiosa … C’è un bellissimo testo del Concilio Vaticano II che recepisce e trasmette questa visione biblico-cristiana.
<< Iddio, che ha cura paterna di tutti, ha voluto che tutti gli uomini formassero una sola famiglia e si trattassero tra loro come fratelli. Tutti, infatti, creati ad immagine di Dio […] sono chiamati al medesimo fine, che è Dio stesso. Perciò l’amor di Dio e del prossimo è il primo e più grande comandamento. La sacra Scrittura, da parte sua, insegna che l’amor di Dio non può essere disgiunto dall’amor del prossimo, «e tutti gli altri precetti sono compendiati in questa frase: amerai il prossimo tuo come te stesso. La pienezza perciò della legge è l’amore » (Rm13,9); (1Gv4,20).
È evidente che ciò è di grande importanza per degli uomini sempre più dipendenti gli uni dagli altri e per un mondo che va sempre più verso l’unificazione. Anzi, il Signore Gesù, quando prega il Padre perché « tutti siano una cosa sola, come io e tu siamo una cosa sola » (Gv17,21), aprendoci prospettive inaccessibili alla ragione umana, ci ha suggerito una certa similitudine tra l’unione delle Persone divine e l’unione dei figli di Dio nella verità e nell’amore.
Questa similitudine manifesta che l’uomo, il quale in terra è la sola creatura che Iddio abbia voluto per se stessa, non possa ritrovarsi pienamente se non attraverso un dono sincero di sé.>> “Gaudium et spes” 24). L’esperienza – sia quella positiva che negativa – ci dice che veramente ci “realizziamo” quando l’amore è vissuto secondo la sua natura divina, come dono e dono reciproco di sé (→ comunione!). È per questa visione antropologica e teologica insieme che la coppia coniugale è “sacramento”, cioè chiamata ad essere e diventare “segno efficace” di Dio Amore che tutto si dona per l’umanità, sua sposa … Dinanzi alla rivelazione del mistero della creazione dell’uomo e della donna, anche noi, come il pio salmista, preghiamo con rinnovato stupore: << Quando vedo i tuoi cieli, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai fissato, che cosa è mai l’uomo perché di lui ti ricordi, il figlio dell’uomo perché te ne curi? >> (Dal Salmo 8). Serena giornata!
P. Antonio Santoro omi