Frammenti di luce

Frammenti di Luce. 31 dicembre 2020.

Per prepararci alla 54° Giornata Mondiale della Pace che si celebra il 1° gennaio, meditiamo su alcuni stralci del Messaggio che Papa Francesco ha scritto per questa Giornata ed ha per tema: “La cultura della cura come percorso di pace”. <<Cultura della cura per debellare la cultura dell’indifferenza, dello scarto e dello scontro, oggi spesso prevalente.>>. La PACE vera certamente è un dono che dobbiamo sempre invocare dal nostro Dio Principe della Pace, ma essa è anche un compito affidato alla responsabilità di ogni persona, famiglia, gruppo, comunità, popolo, nazione, governo e religione. Fin dalle “Origini” Dio Creatore si è preso cura della sua creatura umana ed ha insegnato ad essa a prendersi cura degli altri esseri umani e dell’intero creato. * << La cura nel ministero di Gesù”. La vita e il ministero di Gesù incarnano l’apice della rivelazione dell’amore del Padre per l’umanità (Gv 3,16). […] Nella sua compassione, Cristo si avvicina ai malati nel corpo e nello spirito e li guarisce; perdona i peccatori e dona loro una vita nuova. Gesù è il Buon Pastore che si prende cura delle pecore (cfr Gv 10,11-18; Ez 34,1-31); è il Buon Samaritano che si china sull’uomo ferito, medica le sue piaghe e si prende cura di lui (cfr Lc 10,30-37). Al culmine della sua missione, Gesù suggella la sua cura per noi offrendosi sulla croce e liberandoci così dalla schiavitù del peccato e della morte. Così, con il dono della sua vita e il suo sacrificio, Egli ci ha aperto la via dell’amore e dice a ciascuno: “Seguimi. Anche tu fa’ così” (cfr Lc 10,37).>> * << “La cultura della cura nella vita dei seguaci di Gesù”.  Le opere di misericordia spirituale e corporale costituiscono il nucleo del servizio di carità della Chiesa primitiva. I cristiani della prima generazione praticavano la condivisione perché nessuno tra loro fosse bisognoso (cfr At 4,34-35) e si sforzavano di rendere la comunità una casa accogliente, aperta ad ogni situazione umana, disposta a farsi carico dei più fragili. Divenne così abituale fare offerte volontarie per sfamare i poveri, seppellire i morti e nutrire gli orfani, gli anziani e le vittime di disastri, come i naufraghi. E quando, in periodi successivi, la generosità dei cristiani perse un po’ di slancio, alcuni Padri della Chiesa insistettero sul fatto che la proprietà è intesa da Dio per il bene comune. Ambrogio sosteneva che «la natura ha riversato tutte le cose per gli uomini per uso comune. […] Pertanto, la natura ha prodotto un diritto comune per tutti, ma l’avidità lo ha reso un diritto per pochi». Superate le persecuzioni dei primi secoli, la Chiesa ha approfittato della libertà per ispirare la società e la sua cultura. «La miseria dei tempi suscitò nuove forze al servizio della “charitas christiana”. La storia ricorda numerose opere di beneficenza. […] Furono eretti numerosi istituti a sollievo dell’umanità sofferente: ospedali, ricoveri per i poveri, orfanotrofi e brefotrofi, ospizi, ecc.». In questa bella Tradizione di servizio, preghiamo: << Santo Spirito, suscita sempre nuove forze al servizio della creatività della “charitas christiana>>. Grati al Signore, Buona fine di anno! 

P. Antonio Santoro omi

Commenti disabilitati su Frammenti di Luce. 31 dicembre 2020.