22 aprile 2020

In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio».>> (cfr Gv 3,16-21). Quando si afferma che “Dio condanna” o che ci manda all’inferno, commettiamo un grave errore. Colui che ha mandato e sacrificato il Figlio per salvarmi come può “in corso d’opera” condannarmi? Dio è fedele a se stesso e al suo disegno di salvezza. Gesù è chiamo Salvatore non “a tempo” o a fasi alterne a seconda del suo umore… Gesù è sempre il Salvatore, colui che salva e non colui che condanna. In merito, Sant’Agostino, nel suo commento al vangelo di Giovanni, paragonando Colui che salva al medico, afferma: <<Dunque il medico, per quanto dipende da lui, viene per guarire il malato. Se uno non sta alle prescrizioni del medico, si rovina da solo>>. Purtroppo è quello che accade! Se siamo veri con noi stessi, osservando il nostro modo di comportarci ci rendiamo conto se abbiamo osservato le “prescrizioni del medico” oppure abbiamo fatto di testa nostra e, quindi, ci roviniamo con le nostre stesse mani, con le nostre scelte sbagliate, usando male la nostra “libertà” che ci è stata donata finalizzata al bene. Non credere nel nome di Gesù, in fondo, significa e comporta l’oscuramento fino alla negazione della “verità integrale” sull’uomo; verità che comprende la prospettiva della “vita eterna” e, quindi, un modo di vivere nella luce, cioè operando il bene… <<Signore Gesù, Tu sei il medico, io il malato; Tu, Salvatore di me peccatore! Fa’ che sia davvero “paziente” nell’osservare le tue “prescrizioni” per goderne tutti i benefici>>. Liberi e fedeli a lasciarsi “curare”, serena giornata! P. Antonio Santoro omi