21 aprile 2020
La moltitudine di coloro che erano diventati credenti aveva un cuore solo e un’anima sola e nessuno considerava sua proprietà quello che gli apparteneva, ma fra loro tutto era comune. Con grande forza gli apostoli davano testimonianza della risurrezione del Signore Gesù e tutti godevano di grande favore. Nessuno infatti tra loro era bisognoso, perché quanti possedevano campi o case li vendevano, portavano il ricavato di ciò che era stato venduto e lo deponevano ai piedi degli apostoli; poi veniva distribuito a ciascuno secondo il suo bisogno.>> (cfr At 4,32-37). L’unità, la comunione e la condivisione fraterna e solidale sono frutti dello Spirito, dono del Risorto. Lo Spirito, che è Persona-Amore e vera Libertà, quando lo ascoltiamo, suscita in noi desiderio e volontà di operare concretamente il bene, sia per crescere nella qualità delle nostre relazioni per realizzare la comunione e l’unità, sia per la condivisione dei beni materiali nella “libertà” e secondo le reali possibilità e risorse di ciascuno. La Parola di Dio ci ricorda che “la fede senza le opere è morta” (Gc 2,26)! In questo tempo di pandemia assistiamo (e, spero, partecipiamo!) a belle testimonianze di generosa solidarietà fino al dono della propria vita, ma anche a spinte egoistiche sia di singoli e gruppi d’interesse che di Stati… Come cristiani siamo chiamati ad essere lievito di effettiva carità solidale senza distinzioni … Grazie a Dio è quello che sta accadendo in tutto il mondo, cominciando dalla testimonianza di Papa Francesco e di tutte le Chiese locali, di Gruppi, Movimenti, Associazioni… Quando – consapevoli o meno – ci lasciamo guidare dallo Spirito viviamo secondo quel “codice” che il Creatore ha iscritto in ogni Sua umana creatura: amare ed essere amati. Solo vivendo in questo dinamismo dell’amore possiamo essere un Suo credibile riflesso, in ogni tempo e luogo… <>. Serena giornata! P. Antonio Santoro omi21 aprile 2020