7 aprile 2020 – Mardì della Settimana Santa

In questo tempo di pandemia, sperimentiamo di essere sospesi ad un filo. Una certa ideologia del “progresso illimitato” – professata esplicitamente o comunque spesso respirata e condivisa – inorgogliva la creatura umana creata non per le “cose” , per quanto belle e utili, ma per godere dell’amicizia col suo Dio Creatore e Salvatore, sia nell’uso equilibrato delle cose e del creato che, soprattutto, nell’armonia delle relazioni interpersonali. Ma è bastato un esserino invisibile, microscopico, per mettere in ginocchio miliardi di persone… È l’esperienza del “limite” che sgonfia il delirio di onnipotenza di chi pensava – o ancora pensa?! – di poter dominare popoli, natura e creato. Ci sia di insegnamento l’umile consapevolezza e grande saggezza di Socrate che, consapevole del limite conoscitivo dinanzi all’immensità dei saperi, affermava di <>: <>. E questa consapevolezza alimentava in lui il desiderio di conoscere sempre di più… In questo tempo di umano e comprensibile smarrimento, ci sia di conforto e sostegno la Parola di Dio, che ci apre ad una intelligenza superiore di tutto ciò che esiste e, quale luce e forza, ci accompagna per i sentieri oscuri ed inesplorati di questa esperienza inimmaginabile che stiamo vivendo… Allora, con fiducia, preghiamo: << In te, Signore, mi sono rifugiato, mai sarò deluso. Per la tua giustizia, liberami e difendimi, tendi a me il tuo orecchio e salvami. // Sii tu la mia roccia, una dimora sempre accessibile; hai deciso di darmi salvezza: davvero mia rupe e mia fortezza tu sei! Mio Dio, liberami dalle mani del malvagio. // Sei tu, mio Signore, la mia speranza, la mia fiducia, Signore, fin dalla mia giovinezza. Su di te mi appoggiai fin dal grembo materno, dal seno di mia madre sei tu il mio sostegno. // La mia bocca racconterà la tua giustizia, ogni giorno la tua salvezza, che io non so misurare. Fin dalla giovinezza, o Dio, mi hai istruito e oggi ancora proclamo le tue meraviglie.>> (cfr Salmo 70/71). In Dio, nostra speranza, serena giornata! P. Antonio Santoro omi