Frammenti di luce

17 Marzo 2020

In tempi di emergenza ed urgenza a causa della pandemia da “coronavirus”, facciamo nostra la supplica di un condannato al rogo e che la liturgia di oggi offre alla nostra preghiera e riflessione. È una preghiera intensa e di liberazione da ogni prigionia, anche da quella da coronavirus. Certamente ognuno deve fare la sua parte in questa emergenza. Il personale medico e paramedico è in trincea, ma tutti dobbiamo sentirci in trincea con una preghiera costante e continua. In altri tempi con altre pandemie, quando non c’erano i reparti di terapia intensiva e subintensiva, c‘era però una intensa preghiera e ne sono venuti fuori… Allora, facciamo la nostra parte, pregando con fiducia: <<In quei giorni, Azarìa si alzò e fece questa preghiera in mezzo al fuoco e aprendo la bocca disse: «Non ci abbandonare fino in fondo, per amore del tuo nome, non infrangere la tua alleanza; non ritirare da noi la tua misericordia, per amore di Abramo, tuo amico, di Isacco, tuo servo, di Israele, tuo santo, ai quali hai parlato, promettendo di moltiplicare la loro stirpe come le stelle del cielo, come la sabbia sulla spiaggia del mare. Ora invece, Signore, noi siamo diventati più piccoli di qualunque altra nazione, oggi siamo umiliati per tutta la terra a causa dei nostri peccati. Ora non abbiamo più né principe, né profeta né capo né olocàusto né sacrificio né oblazione né incenso né luogo per presentarti le primizie e trovare misericordia. Potessimo essere accolti con il cuore contrito e con lo spirito umiliato, come olocàusti di montoni e di tori, come migliaia di grassi agnelli. Tale sia oggi il nostro sacrificio davanti a te e ti sia gradito, perché non c’è delusione per coloro che confidano in te. Ora ti seguiamo con tutto il cuore, ti temiamo e cerchiamo il tuo volto, non coprirci di vergogna. Fa’ con noi secondo la tua clemenza, secondo la tua grande misericordia. Salvaci con i tuoi prodigi, da’ gloria al tuo nome, Signore». >> (cfr Dn 3,25.34-43). Serena giornata, perseverando nella preghiera! P. Antonio Santoro omi

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