16 Marzo 2020
<< In quel tempo, Gesù [cominciò a dire nella sinagoga a Nàzaret]: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria… ».>> (cfr Lc 4, 24-30). Gesù non è riconosciuto dai suoi compaesani nella sua identità di “profeta”. Per loro Gesù non era altro che il figlio di Giuseppe, il carpentiere, e rimangono fermi e chiusi su questa loro convinzione. E noi riconosciamo e accogliamo Gesù nella sua identità di profeta e di Figlio di Dio che si è incarnato, ha patito, è morto in croce ed è risorto? In tempi di coronavirus, la fede in Lui può rafforzarsi, ma anche indebolirsi… Inoltre, nella nostra vita quotidiana, può capitare anche a noi – e capita! – di non riconoscere e di non accogliere l’<altro> nella sua identità e, forse anche, dignità! Quando ciò accade, si fa strada il sospetto, si alzano delle barriere tra le persone dentro le famiglie ed anche fuori… Il tempo che stiamo vivendo può essere una grande opportunità per riconoscerci e accoglierci per ciò che veramente siamo: esseri fragili, ma grandi, perché figli e figlie di un Dio che non abbandona le sue creature, ma le forma con la sua Parola e con gli avvenimenti e gli eventi, sì anche attraverso il coronavirus… <<Santo Spirito, illumina la nostra mente ed il nostro cuore per saper riconoscere ed accogliere la presenza di Cristo Gesù ed il suo insegnamento in tutto ciò che accade per imparare a vivere come figli e figlie dello stesso Padre…>>. Buona giornata nella consapevolezza della presenza del Signore! P. Antonio Santoro omi