5 Febbraio 2020
<> (cfr Mc 6,1-6). Riflettiamo sullo stupore. I concittadini di Gesù “rimanevano stupiti” per la sapienza di Gesù e per i miracoli che egli compiva. Era uno “stupore” filtrato, velato e frenato dalla “diffidenza”. In verità, non si fidavano di Gesù! Come si evince dal vangelo, gli hanno detto: Chi ti credi di essere? Conosciamo il mestiere che fai e le tue origini familiari… Gesù, con una parola, fotografa ciò che caratterizza la relazione dei suoi concittadini con lui: “Incredulità”! Conseguenza? Gesù, lì, nel suo ambiente, dove era vissuto per trent’anni, non compie più nessun miracolo. Questo episodio accaduto a Nazaret, mi fa pensare se e quanto, la troppa (e forse presunta) “familiarità” con Gesù ci fa perdere di vista Chi Lui davvero è. Dopo l’Ascensione, noi non vediamo e non tocchiamo Gesù se non che per la “via sacramentale”. Pensiamo ai sette sacramenti e alla sua Parola; ma pensiamo anche al ”sacramento” che è ciascuno di noi, soprattutto la persona bisognosa nella quale, Gesù dice di essere presente (ho avuto fame, sete, ero malato, nudo, forestiero, carcerato … cfr Mt 25). Pensiamo anche alla schiera innumerevole di cristiani ( i santi dichiarati tali, e non solo!) che , nel nome di Gesù, hanno operato, ed operano il bene, spesso un bene che non deriva dalle loro capacità umane … C’è da augurarci che questo tipo di “conoscenza” e di “familiarità” con Gesù susciti in noi uno “stupore” pieno di fiducioso abbandono, potremmo dire, uno “stupore estatico”, perché ci fa uscire da noi stessi e ci apre al mistero della relazione con Gesù… <>. Buona giornata nello stupore della fede! Serena giornata! P. Antonio Santoro omi