Frammenti di luce

3 Febbraio 2020

<< Mentre risaliva nella barca, colui che era stato indemoniato lo supplicava di poter restare con lui. Non glielo permise, ma gli disse: «Va’ nella tua casa, dai tuoi, annuncia loro ciò che il Signore ti ha fatto e la misericordia che ha avuto per te». Egli se ne andò e si mise a proclamare per la Decàpoli quello che Gesù aveva fatto per lui e tutti erano meravigliati.>> (cfr Mc 5,1-20). L’uomo posseduto da una legione di demoni è liberato da Gesù e gli chiede di stare con lui, quindi di seguirlo. Gesù orienta diversamente il modo di stare con lui da parte dell’indemoniato liberato: è la sequela nel proprio ambiente di vita. Gesù sta dicendo anche a noi oggi che, per la stragrande maggioranza delle persone, l’ambito della testimonianza e, quindi, missione, è la propria “casa”, il contesto in cui quotidianamente viviamo ed operiamo. La testimonianza ha una connotazione particolare: l’annuncio della “misericordia” di Dio ricevuta e donata. Oggi si parla tanto di misericordia. E va bene. Ma non so se si è fatta davvero esperienza personale della misericordia di Dio nella propria vita. Il test di verifica di questa esperienza è la disponibilità ad essere misericordiosi con gli altri. Chi ha sperimentato la “misericordia” di Dio non può rimanere rigido e chiuso dinanzi alla “miseria” altrui. Ma è anche vero che dagli “umani” ci si può aspettare di tutto! <>. Serena giornata con uno sguardo misericordioso! P. Antonio Santoro omi

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