Frammenti di luce

14 Settembre 2019

<< In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «… Dio … ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».>> (cfr Gv 3,13-17).

Gesù pronuncia queste parole nella conversazione col dottore della legge, Nicodemo, che era andato a trovarlo di notte. Poche parole, ma cariche di un significato eterno… Siamo nel cuore dell’Evangelo: La “fede” è fede nella Persona di Gesù e nella Sua Missione salvifica. La fede riguarda l’<evento Cristo Gesù> e non una serie di norme e prescrizioni. So bene che lo diciamo molte volte, ma non dobbiamo stancarci di ripetercelo perché è molto facile perdere di vista l’essenziale e smarrire l’attenzione del cuore in una miriade di considerazioni di tradizioni religiose, morali – spesso moralistiche – antropologiche, psicologiche, filosofiche, sociologiche, scientifiche e pseudoscientifiche … Quello che Gesù diceva a Nicodemo, lo dice ad ogni umana creatura: Credi in me! Io sono il Figlio di Dio e Dio io stesso. Credi in me, suprema rivelazione dell’Amore di Dio Padre. Il Suo disegno d’amore non si è bloccato dinanzi al primo grande peccato, e non si blocca dinanzi a nessun peccato dei suoi figli… Credi in me e scoprirai il significato autentico della tua vita e scoprirai che tutto ha un senso, le gioie come ogni forma di dolore. Perché alla mia luce vedrai la luce, perché chi segue me avrà la luce della vita e vita senza fine. La “qualità” di ogni altra cosa, scelta … dipende da questa “fede” , dalla “relazione” con me! Ma non capita anche questo dinamismo nei rapporti tra le persone umane? Infatti, ciò che conta in ogni relazione interpersonale – degna di questo nome – (a cominciare dalla famiglia) non sono – o non dovrebbero essere! – le “cose” ma la qualità della relazione: ciò che conta è la “persona” e il vero ed integrale bene di entrambi. Se il bene è davvero tale, non può chiudersi in un egoismo a due, ma diventa fecondo, quindi aperto ad altri … Se ascoltiamo tutto il nostro organismo ci dice questa verità dell’amore che è iscritta in ogni nostra cellula. <<Santo Spirito, per la “fede” in Gesù, fa’ che assecondiamo la desiderata, eppur temuta, legge vitale dell’Amore iscritta in tutto il nostro essere personale…>>. Serena giornata! P. Antonio Santoro omi

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