30 Agosto 2019
<< Fratelli … voi conoscete quali regole di vita vi abbiamo dato da parte del Signore Gesù. Questa infatti è volontà di Dio, la vostra santificazione: che vi asteniate dall’impurità, che ciascuno di voi sappia trattare il proprio corpo con santità e rispetto, senza lasciarsi dominare dalla passione, come i pagani che non conoscono Dio; che nessuno in questo campo offenda o inganni il proprio fratello, perché il Signore punisce tutte queste cose, come vi abbiamo già detto e ribadito. Dio non ci ha chiamati all’impurità, ma alla santificazione. Perciò chi disprezza queste cose non disprezza un uomo, ma Dio stesso, che vi dona il suo santo Spirito.>> (cfr 1Ts 4,1-8).
“Santo”, già nel suo significato etimologico, dice “separato” da… Di conseguenza, “santificazione” indica quel processo di progressiva separazione da tutto ciò che ostacola l’unione con Dio e, quindi, promuove, sostiene, accompagna un’autentica unione-armonia con se stessi e comunione vera con gli altri. L’<impurità> riguarda sia l’esercizio disordinato della sessualità che ogni altra forma di impurità morale: gestualità, linguaggio, pettegolezzi, calunnie… “Corpo” indica tutto l’essere della persona! Pertanto, “trattare il corpo con santità e rispetto, senza lasciarsi dominare dalla passione”, costituisce un forte appello al rispetto di tutta la persona, senza strumentalizzarla in alcun modo e in nessuno dei suoi aspetti. È evidente che per trattarci così nelle nostre relazioni interpersonali, abbiamo tutti bisogno di una conversione continua, possibile grazie all’aiuto dello Spirito Santo e alla nostra corrispondenza alla sua azione santificante. Consapevoli che il nostro essere “persona-corpo” è un dono ed anche una responsabilità per santificarci, preghiamo: <<Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo>>. Serena giornata! P. Antonio Santoro omi