19 Aprile 2019
Venerdì Santo.
<< Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca.>> (cfr Gv 18, 1– 19,42).
In questo Venerdì Santo ci accompagni la contemplazione del Crocifisso, aiutati anche dallo scritto che segue.
Ho Sete!
Ho sete!
E la Tua creatura,
infinitamente amata,
disumana, ti sfida
offrendoti l’aceto:
segno, ieri come oggi,
di derisione rifiuto disprezzo,
per la Tua disobbedienza
alla pretesa umana
di scendere dalla Croce.
Nel mutare dei tempi,
creatura, spesso indifferente,
al Tuo patire ed al suo significato.
Ho sete!
Desiderio di salvezza invochi,
Divino Crocifisso,
dall’alto del patibolo.
Ho sete!
Desiderio d’obbedienza
al disegno dell’Eterno Amore.
Ho sete!
Divina eco,
incessante risuona
di generazione in generazione …
Ho sete!
Mistero delle nozze,
celebrato sul talamo della Croce,
nel grembo ecclesiale
sempre custodito
per la rigenerazione
di ogni uomo e donna,
d’ogni coppia e famiglia.
Ho sete!
Beato
chi Ti dona la sua acqua,
così com’è,
e si disseta al Tuo costato
col vino nuovo
della risurrezione.
Ho sete!
Accorato appello a seguirTi,
come alter Christus,
sposa di Cristo,
unità dei due:
sacramento sponsale
per l’opera di redenzione.
Insieme,
per lenire la Tua sete.
(P. Antonio Santoro omi)