7 Aprile 2019
<<Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più». >> (cfr Gv 8,1-11).
Come “risonanza” a questo testo che palpita di misericordia, condivido, con ciascuno, un mio breve ”scritto”, sperando che possa essere di qualche utilità. Serena domenica, 5.a di Quaresima: come scorre velocemente il tempo…!
Umanità redenta
Graffiata nell’anima e nel corpo, giaci nella polvere additata a morte.
La vergogna vela il tuo sguardo, prostrata in un’angoscia mortale – dal dolore pietrificata, già senti imminente la terribile fine.
Ti risuona assordante il grido di condanna di tuoi simili dimentichi delle infedeltà vissute.
A fatica retrocedono dinanzi a Colui che legge i cuori!
Lui si china sulla polvere – col dito creatore ridisegna nel tuo volto l’immagine filiale.
In quell’arena, non più disumana, finalmente soli come alle Origini, l’uno di fronte all’altra: avvolti nel silenzio di un dialogo misterioso …
Quale sussulto di commosso stupore alla Sua voce: Donna! Sì, Donna, cara identità e diletta umanità!
In quella mirabile estasi sponsale, divino soffio purifica la memoria donandoti ancor più della dignità smarrita.
Per te è vera Pasqua umana creatura – rigenerata dall’Amore dello sguardo Redentore!
A te grata, novella sposa, il cuore inonda di gioia indicibile e contagiosa …
(P. Antonio Santoro omi)