13 Marzo 2019
<< In quel tempo, fu rivolta a Giona la parola del Signore: «Alzati, va’ a Nìnive, la grande città, e annuncia loro quanto ti dico». Giona si alzò e andò a Nìnive secondo la parola del Signore. Nìnive era una città molto grande, larga tre giornate di cammino. Giona cominciò a percorrere la città per un giorno di cammino e predicava: «Ancora quaranta giorni e Nìnive sarà distrutta». I cittadini di Nìnive credettero a Dio e bandirono un digiuno, vestirono il sacco, grandi e piccoli. Giunta la notizia fino al re di Nìnive, egli si alzò dal trono, si tolse il manto, si coprì di sacco e si mise a sedere sulla cenere. >> ( cfr Giona 3,1-10 ).
La città di Ninive non faceva parte del popolo d’Israele, quindi era una città pagana. Eppure, i Niniviti, alla predicazione del profeta Giona, si convertirono. I Niniviti sono più sensibili del popolo d’Israele nell’accoglienza della predicazione del profeta! Questo racconto mi fa pensare ai nostri ambienti cosiddetti cristiani e a quelli che noi consideriamo “lontani” dalla Chiesa soltanto perché non frequentano le nostre chiese e le nostre parrocchie. Invece, incontrando delle persone considerate “lontane”, spesso mi rendo conto che sono persone con un significativo patrimonio di valori, disponibili alla novità del Vangelo, anche se resistenti e, a volte, molto critici, nei confronti dell’apparato ecclesiastico e delle sue strutture… La ragione di tale resistenza sta nel fatto che la struttura sembra che appesantisca e, comunque, ostacoli, la freschezza del Vangelo… <<Signore Gesù, in questa Quaresima vogliamo fare un cammino di vera conversione per essere testimoni credibili della tua Chiesa…>>. Serena giornata! P. Antonio