Frammenti di luce

21 Novembre 2018

<< E ogni volta che questi esseri viventi rendevano gloria, onore e grazie a Colui che è seduto sul trono e che vive nei secoli dei secoli, i ventiquattro vegliardi si prostravano davanti a Colui che siede sul trono e adoravano Colui che vive nei secoli dei secoli e gettavano le loro corone davanti al trono, dicendo: “Tu sei degno, o Signore e Dio nostro, di ricevere la gloria, l’onore e la potenza, perché tu hai creato tutte le cose, e per la tua volontà furono create e sussistono”.>> (cfr Apocalisse 4, 1-11).

Oggi, con l’apostolo Giovanni lasciamoci condurre nella “dimora” eterna a contemplare e lodare il nostro Dio. Forse pensiamo poco – perché dubitiamo !! _ a quella nostra destinazione ultima. Dalla rivelazione apprendiamo che l’eternità è contemplazione di Dio e lode incessante, cantico relazionale d’amore dell’<amata> verso l’amato Dio che colma di sé l’amata … La nostra preghiera cristiana, le nostre liturgie – soprattutto quella eucaristica non sono – o non dovrebbero essere – che anelito e anticipazione di quell’eterna liturgia del cielo. Con l’infinita schiera di coloro che già contemplano la SS. Trinità, innalziamo il nostro inno di lode: << Santo, santo, santo il Signore Dio, l’Onnipotente, Colui che era, che è e che viene! >>. Buona giornata! P. Antonio

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