Frammenti di luce

22 Agosto 2018

《 Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: “Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse concordato con me per un denaro? Prendi il tuo e vattene. Ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te: non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?”.Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi».》(cfr Mt 20,1-16).

Gesù – rappresentato dal padrone della vigna – in ore diverse della giornata, chiama operai a lavorare nella “vigna”. A fine giornata, cominciando dagli operai dell’ultina ora, da’ a tutti il compenso di un denaro, quello pattuito con gli operai della prima ora. La logica di “pagamento” che Gesù segue non è quella “sindacale” che, se giusta, va bene nel rapporto tra datore di lavoro e lavoratori.Quello che Gesù dona – un “denaro” che è segno di un altro valore … – non è in rapporto al merito dell’operaio, ma alla Sua magnanimità: il suo amore di misericordia, che va ben oltre ogni logica di meritocrazia.  Ma c’è di più. In verità, Gesù, come compenso non da’ denari o altre cose. Egli dona se stesso! E, Lui, non ha prezzo!!Se non comprendiamo questo, anche noi critichiamo il modo di comportarsi del “padrone” della vigna …《Signore Gesù, al di là di ogni merito, donaci la gratitudine e la gioia di essere operai nella tua vigna per ricevere in dono te stesso》.Buona giornata! P. Antonio

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