Frammenti di luce

30 giugno 2017

《Quando Gesù scese dal monte, molta folla lo seguì.  Ed ecco, si avvicinò un lebbroso,  si prostro’ davanti a lui e disse:”Signore, se vuoi, puoi purificarmi”. Tese la mano e lo toccò dicendo: “Lo voglio: sii purificato!”》(cfr Mt 8,1-4).
Vado dal medico e mi faccio curare se sono attento ai sintomi e riconosco di star male. Quindi, mi fido e mi affido a chi può curarmi. Nella vita spirituale accade qualcosa di simile.
Il lebbroso era ben consapevole del suo male che lo escludeva da ogni ambiente di vita (familiare, sociale, religioso). Egli ha riconosciuto in Gesù colui che poteva guarirlo; così si è fidato ed affidato!  E Gesù non lo delude, lo guarisce!
Ma è bene ricordarci che sia il lebbroso che Gesù hanno sfidato il giudizio di severa condanna degli altri – dei “sani”! Tutti, in un modo o nell’altro,  abbiamo le nostre “macchie” di “lebbra”…
Ci sono persone che si auto-assolvono con troppa facilità… Altre stabiliscono una “gerarchia” di peccati arrogandosi il diritto di evidenziare e condannare quelli degli altri…
Ma, ciò che attiva un processo di vera  conversione-cura-guarigione è riconoscere i propri limiti, i peccati e il bisogno di salvezza.《Signore Gesù,  solo tu non condanni! Purificami!
Tendi la tua mano e il tocco della tua grazia mi guarisca!》.Buona giornata!  P. Antonio

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